UNA PARTITA CHE TI INSEGNA QUALCOSA E’ SEMPRE UNA PARTITA VINTA. PER TUTTI.

Castel Del Piano, 24 Maggio 2016

Junior Santa Sabina B – Magione: 1-10

Marcatore: Iannotta

Andiamo a Castel del Piano, seconda tappa del Torneo locale e il confronto è con il forte Magione; vecchia conoscenza con cui ce la siamo sempre dovuta sudare.
Questa volta è diverso ma loro non lo sanno.
Il sudore ce lo metteremo tutto ma non ci muoviamo più da tempo per il risultato. Ed è una strana cosa andare a giocare una partita che comunque prevede un verdetto senza pensare al conteggio numerico minimamente. Anzi.
In qualche modo già sappiamo ma per noi non è una sconfitta, perdere. Sappiamo che l’unico vero fallimento sta, in realtà, nel permettere alla sconfitta di avere la meglio su di noi. E no, non sarà così.
Questa volta la motivazione a far meglio di quanto possiamo, di quanto semplicemente sappiamo fare, ci viene da Leonardo Castagna, il grande mister che per la seconda volta nell’anno consente all’altro grande mister Michele Santiccioli di riporre nel cassetto la domanda per usufruire del dono dell’ubiquità come altre volte nel corso della stagione. Per alcuni il numero delle partite è stato superiore a quello dei giorni.
Qualcuno di noi pensa ad altri sport in cui per consentire a due atleti di confrontarsi ad armi pari venga al più debole dei due un “vantaggio”. Si chiama “handicap”, nel golf, per esempio e definisce esattamente il numero di colpi di differenza tra i vari giocatori.
Dopo una breve osservazione degli avversari decidiamo che la differenza è di 9 gol di scarto. Handicap 9, per noi. Così, a priori, perché no?
Battiamo il Magione se finisce 1-9, si può fare!
Andiamo oltre le “scommesse” e i numeri e ci concentriamo sui movimenti dei nostri durante il riscaldamento.
Mr Castagna ha il viso simpaticissimo ma la simpatia è solo il velo che cela alla prima impressione una forte determinazione da trasmettere ai nostri ragazzi e una grandissima competenza. Il modus operandi è differente da Michele (Santiccioli), che porta in campo voglia e determinazione in british-style e che fa della pacatezza assoluta la sua bandiera.
Altro mister, certo, ma la voglia di far bene è la stessa di sempre: da parte di chi dirige e da parte di chi ascolta e cerca di mettere in pratica.
I ragazzi colgono la determinazione schietta del loro “capitano” e serrano le fila: da qui torniamo non sconfitti, ve lo garantiamo! In campo ci sarà il cuore di 10 leoncini oltre al pallone!
In campo: Anelli, Brenci, Erion, Iachini, Iannotta, Miccioni, Pasqualoni, Scocciolini, Sgalla e Stan.
Forza ragazzi!

IMG_3159Niente arbitro (che, ricordo, nelle categorie “Piccoli Amici e “Pulcini” si chiama Tutor) in campo: i due mister si accordano brillantemente per l’autoarbitraggio. Cosa che se di per sé potrebbe apparire normale, ma che non è affatto scontata (come tutte le cose di buon senso, d’altronde) e che denota la qualità superiore alla media di entrambi i mister.
Pronti, via! Si parte.
Addomesticare la palla in un campo non nostro non è facile e loro viaggiano il doppio ma per alcuni minuti la diga che vede Erion come pilastro principale regge miracolosamente. L’obiettivo sembra “spezzare” le azioni avversarie anche perché in fase di impostazione il confronto con il campo ci vede in difficoltà. Non importa.
Poi il calcio (in realtà lo sport in generale) è strano e ti rendi conto di quanto sia importante la testa. La testa vale quanto le gambe, così dicono i 10 minuti successivi. Il tiro strano di uno dei verdi beffa il nostro Nicola “Neuer” Iachini e quella che speriamo sia una ferita tamponabile si rivela in realtà una falla che porta giù tutta la diga.
E viene giù la valanga.
In 13 minuti Il ruolo dei nostri attaccanti diventa quello di recuperare la palla in fondo al sacco e portarle al centro e battere la palla a centrocampo. Ancora. E ancora. 7 volte.
Finisce il tempo che ferma il flusso dalla nostra porta al centro campo.
Tutti intorno al Mister, dobbiamo parlare. Con dolcezza, con fermezza.
“Siamo più bravi di così, possiamo fare di meglio lo so. Non vi conosco ma ho fiducia in voi. Proviamoci!”
Grande Mister.
Il messaggio tocca le corde giuste di tutti. In campo siamo trasformati e il black-out torna ad essere qualcosa che ha a che fare solo con la trasmissione di energia elettrica. Qualunque cosa accada si pensa all’azione successiva. Il mister ha parlato di fiducia e…non sbaglieremo ancora mister!
Subiamo un altro gol ma adesso il Magione è più imbrigliato; anche i verdi tirano meno in porta e quando i tiri arrivano Scocciolini è prontissimo. Siamo 0-8 ma andiamo avanti.
Si alza progressivamente il livello della contesa e su un contrasto e un urlo di un bambino dei verdi il loro mister ci insegna un altro pezzo del valore dello sport: “Niente urli ragazzi! Lasciamole fare ai grandi queste cose. I grandi non capiscono niente, noi siamo meglio di loro dobbiamo restare meglio di loro”. Il messaggio è chiaro e pulito come il calcio in cui credono ancora alcuni sognatori. Da parte nostra un applauso di vera riconoscenza Mister. Non è da tutti Mister e, purtroppo, non è per tutti.
Torniamo al calcio giocato.
Stiamo cominciando a imbastire piano piano anche trame offensive di qualità ma spesso falliamo l’ultimo passaggio, peccato. Lo schema che preferiamo è quello di partire dal fallo laterale in zona d’attacco con Diegone (Pasqualoni), il nostro cursore di destra che spesso deve immolarsi come ultimo uomo, che più volte cerca l’uomo libero in prossimità dell’area e pur con difficoltà, cominciamo a vedere la porta avversaria.
Al terzo tentativo Diego serve un assist con le mani a Iannotta che…che…stop di petto, palleggio di coscia destra e tiro al volo, sempre di destro…La palla si insacca nell’angolino basso alla sinistra del portiere. Ed un boato si leva dagli spalti.
Il gol è di per sé davvero fantastico e i nostri esultano come se avessero vinto la partita della vita.
Fare un gol non è un’impresa da poco, noi lo sappiamo bene.
Mancano 6 minuti alla fine e stringiamo i denti. I tiri verdi fioccano ma sono imprecisi.
Nonostante tutto siamo colpiti ancora una volta. E poi un’ultima volta all’ultima azione del recupero. Non importa!

Guardiamo allo score: 1-10; 9 gol di scarto.
Abbiamo pareggiato!!!!!!! Olééééé. Dentro di noi è così.

Mr Castagna li vuole di nuovo intorno: “molto meglio ragazzi; così si gioca. Siamo entrati in campo un po’ timidi ma siamo stati bravi a trovare di nuovo la concentrazione. Dobbiamo ricordarci che siamo bravi e dobbiamo provarci sempre a giocare come questo secondo tempo”. I risultati verranno prima o poi. Speriamo più prima che poi. “Tutti insieme ragazzi!…
…1-2-3 SANTA SABINA…OLEEEEEEEEEEE’”

Quando una partita di calcio ti insegna qualcosa attraverso piccoli gesti di persone oneste, di sognatori dello sport e di bambini desiderosi di fare solo un po’ di più e un po’ meglio, beh…sarà sempre una partita vinta. Per tutti.

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Un ringraziamento particolare da parte dell’ASD Santa Sabina all’autore di questo splendido, non so come altro definirlo, articolo.

Scritto da un genitore, come noi, ci offre anzi ci impone di fare una riflessione sul rapporto con lo sport, con i nostri figli, con noi stessi, che siamo a volte il ‘danno’ maggiore quando interferiamo con una cosa che non è nostra, ma di tutti quei bambini che corrono felici dietro una palla cercando di tirargli qualche calcio.

Troppo spesso pretendiamo di avere il polso della situazione di cose che non capiamo affatto: la felicità dei figli non passa attraverso una vittoria o una sconfitta, ma a quello che siamo in grado di regalar loro.

Grazie ancora a colui che ha voluto condividere un suo pensiero con noi.

Accompagnatore Ufficiale Vincenzo Iannotta.